Gli orrori di Yondo by Clark Ashton Amith

Gli orrori di Yondo by Clark Ashton Amith

autore:Clark Ashton Amith [Amith, Clark Ashton]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Horror
editore: MEB
pubblicato: 1979-05-14T16:00:00+00:00


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MEDIO EVO

Il laboratorio era simile ad una cittadella. Si trovava su un’alta collina, superata soltanto dalle montagne più alte, e spaziava su numerose vallate ricche di abeti e fitte catene montuose. La luce del mattino lo raggiungeva attraverso picchi e nevi perenni; i tramonti ardevano su una pianura percorsa da fiumi, dove una foresta di alberelli si era impadronita del campo di battaglia dell’anno precedente, e selvaggi coperti di pelli cacciavano fra i cumuli di rovine delle città sibaritiche.

Coloro che avevano costruito il laboratorio, negli anni in cui il più alto grado di civiltà raggiunto dalla Terra, si stava rapidamente sgretolando, lo avevano destinato a fortezza della scienza, nella quale alcuni studiosi avrebbero dovuto essere protetti dalla lenta caduta verso la barbarie.

Le pareti erano costruite con blocchi squadrati, provenienti da una morena glaciale; i rivestimenti in legno erano di cedro, simile a quello nel tempio del Re Salomone. Al di sopra dell’edificio principale, svettava una torre d’osservazione, dalla quale i cieli e le terre circostanti potevano essere facilmente controllate. La cima della collina era stata disboscata. Dietro l’edificio, pendii scoscesi impedivano di avvicinarsi; e tutt’attorno una barriera difensiva, che all’occorrenza poteva diventare fatale, era prodotta da macchinari che captavano l’energia solare per trasformarla in elettricità.

Gli abitanti del laboratorio vegliano su sé stessi come sacerdoti di un santuario. Si soprannominavano i Guardiani. All’inizio erano formati da otto coppie, uomini e donne di grande cultura e abilità, specializzati nelle maggiori scienze, che si erano relegati in quel luogo appartato, dalla rovina mondiale, causata dalla guerra universale, dalla carestia e dalle malattie, nelle quali tutti gli altri scienziati e tecnici erano morti. La regione nella quale sorgeva il laboratorio, era allora spopolata; e l’edificio, costruito in grande segretezza, era sfuggito alle distruzioni della guerra che avevan spazzato via intere città e coperto i grandi imperi di basse nuvole stagnanti di morte.

Più tardi, sulle colline e nelle valli sotto il laboratorio giunsero provenienti dalla pianura, i superstiti, miseri abitanti della città. Con questa gente, brutalizzata dalle sofferenze e dai disagi, il piccolo gruppo di scienziati stabilì un piccolo commercio. Nel corso di una generazione, i Guardiani, contraendo matrimoni, a causa della sterilità, diminuivano gradatamente il numero, mentre gli altri fuggiaschi si moltiplicavano, scivolando sempre più verso la barbarie, ricordando come leggende legate alla tribù, i ricordi della civiltà dalla quale erano fuggiti.

Vivendo in caverne sulle montagne o in rozze baracche, cacciando gli animali delle foreste con lance e archi rozzamente costruiti, dimenticarono ogni traccia della conoscenza e di dominio sulla natura posseduta dai loro antenati. Ben presto dimenticarono le macchine che, nelle città distrutte si stavano coprendo di ruggine. In preda ad un atavico animismo, presero ad idolatrare gli elementi che i loro padri avevano sottomesso e controllato. Dapprima cercarono di assalire il laboratorio, spinti da una selvaggia bramosia di bottino e di sangue; ma, respinti con terribili perdite dalla zona dell’energia mortale, ben presto abbandonarono i loro propositi. Allora presero a considerare i Guardiani come semidei; che esercitavano misteriosi e terribili poteri, e compivano strani miracoli.



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